Gaia Franciosi
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L’ARTE “SILENZIOSA” DI GAIA
Fotografare vuol dire fermare un istante: riuscire a rendere eterno ciò che è di per sé fugace, dura un attimo ed è destinato a scomparire per sempre. Attraverso un’immagine visiva Gaia ci racconta un’emozione, un sentimento, facendoci così entrare nel suo mondo fatto di grande sensibilità, attenzione ed eleganza. Le sue fotografie sono sicuramente frutto di una grande capacità tecnica, ma soprattutto rivelano che il suo animo è alla continua ricerca di una perfezione estetica e morale.
La fotografia parte sempre da una realtà visiva, sia essa un paesaggio, un fiore, un corpo, un volto, quindi prima è necessario saper trovare questa realtà e, alle volte trasformala, ricostruirla, trasfigurarla in visione, in simbolo.
Ricercare le forme, le luci, e, forse ancor più, le ombre, trovare un’armonia che possa esprimere la magia di una emozione: è così che, attraverso un’immagine, si può giungere a vedere ciò che non è visibile. Gaia si muove tra molti generi diversi dal ritratto al glamour, dal domestico al concettuale, fino all’ autoscatto “Me my self and I ” così innocentemente erotico perché, in realtà, mette a nudo l’anima, più che il corpo.
Ciò che lei fotografa non viene congelato, non resta come per un incantesimo bloccato e senza vita, anzi, torna ad una nuova e diversa vita e ci racconta storie piene di umanità e malinconica dolcezza.
In ogni immagine Gaia ricerca e svela con pudore le verità più intime e nascoste, e ci racconta storie che non si possono udire ma, che si possono capire col cuore.
Le opere della giovane artista, così ricche di fascino, sono, in ultima analisi, una ricerca dell’anima, dell’ io più profondo, per arrivare all’origine, quando ragione e sentimento, non più in contrasto, si identificano in un’armonia classica.
Simonetta Cini